HomeSerie TV & Nuovi MediaGiocare con la Storia: tre motivi per vedere 11.22.63

Giocare con la Storia: tre motivi per vedere 11.22.63

Sono le 2.40 pm dell’11.22.63, Walter Cronkite annuncia in diretta: “President Kennedy died”, e sappiamo tutti cosa è successo dopo: trauma nazionale, crisi dei valori, Vietnam, Reagan, eccetera, eccetera. Ma aspetta! io posso tornare indietro nel tempo! Io posso impedire l’assassinio e cambiare la Storia! Ok...Challenge accepted.

Protagonista di 11.22.63 è Jake Epping (James Franco), un professore insoddisfatto della sua vita “anni 2000”, che si fa coinvolgere dall’amico-fanatico-delle-cospirazioni Al (Chris Cooper) che, guarda caso, ha un passaggio spazio-tempo in dispensa, tra la conserva di verdura e gli hamburger, per impedire la morte del beneamato JFK e cambiare la Storia. Un’altra serie celebrativa alla “God bless America”? Proprio no.

ake accetta (e quale americano non accetterebbe di salvare Kennedy?), entra nell’armadio di Narnia..no scusate nel Tardis..no scusate nella dispensa e arriva, ruzzolando dentro la tana del Bianconiglio (nomen omen del Pilot), dritto sparato al 1960, tre anni prima del fattaccio.

Armato solo di un almanacco sportivo, rubato al Doc di Ritorno al Futuro, come fonte di finanziamento e di patriottica determinazione, scende nell’arena della Storia. E già qui l’hype sale: ci mancavano un po’ le atmosfere alla Mad Men – e l’ambientazione qui è davvero opulenta, ben ricostruita e convincente – e se ci aggiungiamo anche il viaggio nel tempo (di cui, cosa assai gradita, non ci viene mai spiegata la natura), il fascino è già assicurato. Ma 11.22.63 non è solo una serie in costume, né una serie sci-fi o fantasy: è un retcon, e in più uno che fa i conti con un trauma nazionale ancora non pienamente metabolizzato.

I motivi per apprezzare questa miniserie Hulu (che, ricordiamo, è tratta dal romanzo omonimo di Stephen King, tra i produttori assieme a J.J. Abrams) sono sostanzialmente tre: Innanzitutto il pregio dell’alta qualità della manifattura, quasi sartoriale tanto attenta ai dettagli, senza mai cadere nella didascalia (anche grazie al fatto che essendo una miniserie, 3 anni passano molto in fretta). Secondo punto, problematizza il nostro senso della Storia e del fare la Storia: Jake è ammaliato dai Sixties, con il loro mondo liceale alla Grease e le Thunderbird, e pur sapendo qual è il suo grande compito (Ehi, lui è l’uomo che salverà Kennedy!) sceglie sempre di anteporvi le piccole vicende personali, mettendo sempre gli eventi privati davanti a quelli pubblici.. ansia da prestazione o consapevolezza inconscia che la Storia con la S maiuscola è meglio lasciarla stare, a sbrogliare da sola l’incasinata matassa umana? Come ci avverte lo stesso Al: la Storia è restia a farsi cambiare.

Terzo punto, si tratta di un retcon al contrario: il fatto storico – niente di meno che la bestia nera della storia americana moderna – da modificare non è il punto di partenza della narrazione, ma il punto d’arrivo, la luce alla fine del tunnel. Mettere in scena direttamente uno scenario what ifnon avrebbe funzionato visto che, tra cinema, tv e documentari, le ricostruzioni e le speculazioni su Kennedy hanno più fortuna mediatica di un video di gatti su Youtube. La genialata è quindi costruire una narrazione che punta a mettere la X sul calendario alla data 11.22.63, ma facendoci vedere tutto quello che è successo prima: siamo nel 1960, e abbiamo tre anni per impedire la tragedia, cosa facciamo? Intanto partiamo con il dare la caccia a Lee Oswald, senza ucciderlo (e se poi non è stato veramente lui? Se è stata la CIA? O i russi? O tutti e tre insieme?). Ma anche dove l’azione dei personaggi più si scontra con i fatti storici, come per esempio con la vicenda del Generale Walker e il ruolo – peraltro non ben accertato né dalla Storia né dalla serie – che Oswald ebbe in essa, il privato vince sempre. Vedremo, alla fine di 11.22.63, chi la spunterà nel duello Jake/Storia. Al momento (sesto episodio): Storia 1-Jake 0. Palla al centro.

Sara Casoli

RELATED ARTICLES

Most Popular

CATEGORIE

TAG